Un impianto elettrico in casa non deve solo essere funzionale e su misura rispetto alle esigenze del cliente. È molto importante (come prevede anche la legge) che un impianto elettrico sia a norma, quindi che sia stato installato considerando tutta la normativa vigente e che sia dotato di misure e meccanismi per proteggere le persone e le cose. Questo vale per un impianto elettrico di ogni tipo: quello che ognuno di noi ha nelle nostre case, in un ufficio, azienda, insomma in ogni luogo che abbia elettricità.

Anche se sembra qualcosa di logico, non è da considerare scontato che un impianto elettrico sia sicuro al 100% e che sia stato installato e mantenuto secondo le norme di legge. In particolare non tutti sanno che è obbligatorio che l’installazione di un impianto elettrico avvenga da parte di un tecnico abilitato e compente, iscritto all’albo, e che deve anche rilasciare una dichiarazione di conformità dell’impianto stesso. Non si tratta di una semplice norma burocratica.

Infatti se un impianto elettrico non è a norma, può creare cortocircuiti, incendi ed essere estremamente pericoloso per le persone (può causare fulminazioni, ad esempio). Noi ne abbiamo parlato con i responsabili di una nota azienda di impianti elettrici di Ancona,  che ci hanno ricordato l’importanza di fare riferimento ad un esperto che sia davvero competente per la gestione di installazione o riparazione e manutenzione (ordinaria e non) di un impianto elettrico. Ma scopriamo che cosa dice la legge riguardo alla sicurezza di un impianto elettrico considerato a norma.

La normativa sulla sicurezza di un impianto elettrico

La legge di riferimento per un impianto elettrico a norma è il D.M. 37/08 e i suoi successivi aggiornamenti: si tratta di un decreto che stabilisce quali sono i professionisti abilitati per la progettazione e l’installazione di un impianto elettrico (titolo di studio, iscrizione all’albo) anche tenendo conto della potenza dell’impianto nonché della sua destinazione di uso. Secondo l’attuale normativa il progetto deve essere redatto da un professionista (non deve essere solo un tecnico: deve anche essere abilitato), se si tratta di un impianto per una casa, con potenza superiore a 6 kW o pensato per servire una superficie calpestabile superiore a 400 metri quadrati.

La documentazione descrittiva, il progetto, le tavole grafiche, anche le misure di sicurezza adottate vanno poi presentate allo sportello unico dell’edilizia: qui riceveranno il nulla osta, che vale come titolo abilitativo per procedere ai lavori. Il decreto disciplina le regole per realizzare ed installare gli impianti elettrici e infine la necessità per il tecnico di rilasciare una dichiarazione di conformità da parte dell’impresa o della professionista: questa dichiarazione (nota come DICO) è una garanzia di realizzazione di un impianto elettrico a norma, secondo le normative vigenti. Un impianto elettrico a norma deve essere sicuro per il suo uso e per il contesto, e deve prevedere la possibilità di essere adeguato nel corso del tempo se dovessero sopraggiungere nuove esigenze all’interno del nucleo abitativo.

La legge prevede l’uso di materiali certificati (come quelli marchiati IMQ, che sono conformi alle normative CEI ed in grado di resistere a problemi e guasti). Insomma un impianto elettrico a norma deve essere in grado di subire anche dei cambiamenti nel corso del tempo senza che ciò pregiudichi la sua qualità e sicurezza; posto che, ovviamente, anche ogni tipo di modifica dell’impianto va eseguita sempre e solo da parte di tecnici professionisti e non può essere improvvisata in alcun modo. Solo questo può garantire che un impianto elettrico, manutenuto, possa essere sempre conforme e sicuro.