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Chi ha in mente di intraprendere un percorso che lo porterà a diventare traduttore professionale non deve commettere l’errore di pensare che per riuscirci sia sufficiente conoscere alla perfezione una lingua straniera. L’iter da seguire, infatti, è piuttosto elaborato, fermo restando il fatto che diverse figure professionali possono raggiungere il traguardo auspicato secondo strade differenti: insomma, è possibile segnalare alcuni consigli di massima, ma non si può certo definire una strada valida per tutti e universale.

Una distinzione che è opportuno fare è quella tra chi è un traduttore professionale e chi si limita a guadagnare dei soldi traducendo: non sempre le due figure si sovrappongono, perché – per esempio – anche un copywriter può essere in grado di realizzare una traduzione. Insomma, non tutti quelli che sanno tradurre sono traduttori professionali, proprio come non tutti quelli che sanno cucinare sono cuochi professionisti e non tutti quelli che sanno guidare sono piloti professionisti. Per diventare traduttore professionali è necessaria la cara e vecchia gavetta: che si voglia lavorare come freelance in autonomia o che si preferisca essere assunti da un’azienda, non si può fare a meno di cominciare dalle basi.

Lo studio, da questo punto di vista, è molto importante: di sicuro non può aspirare a essere un traduttore professionale chi non conosce alla perfezione la grammatica della propria lingua, chi non ama studiare, chi non è interessato alla scrittura e chi non ha in mente di viaggiare. Quest’ultimo punto è molto importante: i viaggi nei Paesi stranieri, e in particolare nei Paesi in cui si parla la lingua in cui ci si vuole specializzare, sono indispensabili perché permettono di familiarizzare non solo con la lingua stessa, in tutte le sue sfumature, ma anche con le persone che la utilizzano e con il contesto culturale in cui si è sviluppata.

Per diventare un traduttore professionale, ancora, è molto importante essere attratti dalle altre culture, avere una forte curiosità, essere predisposti alla scoperta di ciò che non si conosce e, magari, essere pronti ad accettare sfide non semplici. Una traduzione non è solo una traslazione da una lingua all’altra, ma è soprattutto una trasformazione di un testo che è stato scritto da altre persone, e che di conseguenza deve essere capito. Proprio la comprensione è una dote di cui non si può fare a meno: e ciò vale sia per i testi letterari che per quelli tecnici, per un romanzo di fantascienza o per un contratto tra aziende. Un bell’impegno, da vivere fino in fondo.