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La tematica ambientale oggi tocca molti settori e tantissimi cittadini si sentono giustamente coinvolti nell’argomento.

L’eternit è senza dubbio un materiale che è ad obbligo rimozione dagli immobili meno recenti, se lo stato di conservazione della lastra presenta la possibilità che le polveri contenenti amianto, sostanza classificata tra le più cancerogene e richiedente uno speciale trattamento di smaltimento, possano staccarsi e andare nell’aria.

Contributi regionali provinciali e comunali, si sommano a incentivi smaltimento eternit che lo Stato offre a coloro i quali decidono di fare intervenire le imprese specializzate nella rimozione, promuovendo una linea chiamata “green economy” nel pieno rispetto dell’ambiente.

Gli incentivi fiscali rimozione amianto erano stabiliti già con la Legge di Stabilità del 2016 e si protraggono ancora oggi.

 

Detrazioni fiscali smaltimento eternit

La rimozione dei pannelli di eternit comporta dei costi che sono direttamente proporzionali alla superficie rivestita da questo materiale, al punto che si rendono necessari dei lavori di bonifica dell’area interessata.

Prima deve esserci un sopralluogo da parte dell’impresa specializzata e quindi la redazione di un piano di intervento: sono questi i costi che rappresentano la base di riferimento su cui calcolare la detrazione fiscale per la rimozione dell’amianto.

Oltre all’Ecobonus del 65% in caso di riqualificazione energetica, al bonus del 50% relativo alle ristrutturazioni immobiliari, vi è anche il credito d’imposta per le aziende.

L’ipotesi fotovoltaico

Le agevolazioni riguardano anche l’accoppiata rimozione eternit e installazione di un impianto fotovoltaico.

Se all’interno di un lavoro orientato a riqualificare l’immobile dal punto di vista energetico si rimuovono anche i pannelli in eternit, il vantaggio è ancor più grande.

I bonus in questo caso rappresentano un forte incentivo anche in zone dove le condizioni climatiche favorirebbero ancor più la convenienza (ad esempio nel sud Italia).

 

I vantaggi ottenibili

L’eternit ha l’obbligo rimozione e quindi non è una scelta e questo deve essere chiaro. Abbinando però questa situazione all’installazione dei pannelli fotovoltaici il beneficio ottenibile non è solo favorevole all’ambiente, ma anche al portafoglio e quantificabile in un risparmio energetico notevole.

L’abbinamento delle due operazioni (rimozione amianto e posa fotovoltaico) risulta molto vantaggiosa per le aziende, le quali possono ottenere anche una importante detrazione fiscale che permette un rientro dell’investimento in un tempo più breve. Inoltre il risparmio energetico consente di iniziare a recuperare, fin da subito, parte della spesa sostenuta per la rimozione amianto.

L’unione dello smaltimento eternit con il fotovoltaico identifica un metodo molto vantaggioso per ridurre i costi, “pulire” l’aria ambiente e vivere in un luogo più salubre, risparmiando energia.

L’idea piace al punto che è palese il fatto che reperire fonti finanziarie per smantellare tetti o pavimentazioni in eternit potrebbe essere un’operazione che viene favorita da interventi di defiscalizzazione direttamente correlati alle attività di bonifica da amianto.

Il bonus legato alla riqualificazione energetica è del 65%, mentre lo sgravio fiscale amianto a fini IRPEF del 50% è legato alle ristrutturazioni ed è valido anche per le operazioni straordinarie, come la rimozione, l’incapsulamento, la bonifica della zona, il trasporto e lo smaltimento dell’eternit.

Per dare l’idea di come funzionino le due lavorazioni in abbinamento di cui abbiamo parlato, basti pensare che già nel 2012 vi erano ben 43 soggetti della Pubblica Amministrazione che hanno raccolto la sfida, favorendo ben 800 imprese e incentivandole alla rimozione complessiva di 2 milioni di metri quadrati di eternit, ricoprendo poi la stessa superficie con impianti fotovoltaici ad alto rendimento.

L’agevolazione è sfruttabile entro dicembre 2019.